RETAILTEINMENT, LA RISPOSTA DEI NEGOZI AL DETTAGLIO AGLI ACQUISTI ON-LINE

La diffusione dell’e-commerce, ovvero della possibilità di comprare on-line qualsiasi prodotto ha reso necessario lo sviluppo di una nuova strategia da parte dei commercianti tradizionali. Si tratta del Retailteinment, termine coniato negli anni 90 dal sociologo americano George Ritzer composto dalle due parole inglesi Retail, ovvero commercio al dettaglio, e Entertainment, ovvero intrattenimento, per indicare iniziative di divertimento emozionale in-store, come luci, decori e sound, per arricchire l’esperienza di shopping.

Oggi il Retailteinment torna in voga come vera risposta dei negozi di fronte alla sempre più prepotente concorrenza degli acquisti on line.

La presenza di attività come cinema, sale bowling, centri sportivi inseriti nei centri commerciali sono la traccia più evidente di questa strategia, il cui scopo è fornire attrazioni affascinanti che possano indurre il pubblico ad andare in quei negozi che da soli non avrebbero l’appeal giusto. Oggi infatti il cliente non è portato ad entrare in un negozio solo per effettuare un acquisto, ma perché vuole vivere un’esperienza che lo coinvolga emotivamente.

Accrescere la capacità relazionale del punto vendita con eventi che coinvolgono testimonial, blogger, influencer e un’offerta di servizi piacevoli è l’unico modo per garantire una sopravvivenza dei negozi come li abbiamo avuti fino ad oggi. I negozi Apple sono l’esempio più noto di showroom che adotta questo tipo di strategie, basti pensare che una delle filiali di Londra ospita uno studio di consulenza creativa e un teatro da 64 posti per workshop, eventi e dimostrazioni.

 

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